Attività fisica: una preziosa alleata contro la demenza
Un esercizio costante e moderato previene la malattia e ne rallenta il decorso
L’attività fisica è fondamentale nel mantenimento di un buono stato di salute, infatti ha un ruolo centrale anche nel trattamento delle malattie neurodegenerative come la demenza. Per questo rappresenta un’ottima strategia non farmacologica per la loro prevenzione e per rallentarne il decorso.
spiega Camillo Marra , professore della Clinica della Memoria presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
“Movimento, dieta e salute cardiovascolare sono i tre cardini su cui possiamo intervenire per prevenire l’esordio di una forma di alcuni tipi di demenza . L’attività fisica nel trattamento della demenza è uno strumento molto potente. Come dimostrano degli studi nordeuropei: in persone con un familiare affetto da demenza, praticare un esercizio costante e mediamente intenso azzerava l’aumento del rischio collegato alla familiarità”
Tenersi in movimento è essenziale in ogni fase della malattia per il mantenimento di un buon flusso sanguigno al cervello, stimolando la crescita e la sopravvivenza di nuove cellule cerebrali. Sessioni di regolare attività fisica di 30-60 minuti ad intensità moderata come: esercizio aerobico, camminata svelta, corsa in bicicletta, cyclette, tapis roulant, nuoto, ecc sono benefiche persino per la salute cognitiva.
I benefici dell’attività fisica nel trattamento delle demenze:
- riduzione della probabilità di sviluppare patologie vascolari;
- riduzione del rischio della pressione alta, diabete di tipo 2 e obesità;
- aumento del tono muscolare, forza dei tendini e dei legamenti, densità ossea, flessibilità e supporto posturale;
- mantenimento di un buon flusso sanguigno;
- stimolazione di crescita e sopravvivenza di nuove cellule cerebrali;
- miglioramento dell’ossigenazione dei neuroni e dello scambio delle sostanze nutritive tra neuroni e flusso ematico;
- riduzione del rischio di comparsa del morbo di Alzheimer e rallentamento del decorso;
- miglioramento delle competenza legate a memoria, linguaggio, pensiero critico e orientamento spaziale e temporale.
- miglioramento dell’equilibrio e della coordinazione;
- regolarizzazione del ritmo sonno-veglia;
- riduzione di stress e depressione;
- rafforzamento dell’autostima.
Fondamentale è commisurare l’attività allo stato di salute dal paziente. E’ consigliato chiedere sempre prima il parere medico, ma sono davvero poche le condizioni fisiche per cui il movimento e l’esercizio sono controindicati.
Soprattutto nelle fasi avanzate della malattia, l’esercizio fisico è l’attività più semplice in cui la persona con demenza può impegnarsi. Questo perché la mancanza di memoria o di iniziativa, i problemi fisici o la difficoltà di concentrazione, rendono impossibili altre attività che richiedono sforzi cognitivi. Ancor di più è importante introdurre un programma di attività fisica già nelle prime fasi della demenza: perché contribuisce al mantenimento della capacità motoria man mano che le funzioni cognitive si impoveriscono.
Per strutturare un programma di attività fisica si può attingere al bagaglio delle attività che la persona amava fare prima di ricevere la diagnosi, magari quando era giovane.
Il segreto sta nel semplificarle in modo che possa portarle a termine cercando di puntare sia al risultato ma soprattutto al divertimento. Questo comunque fornendogli sempre un aiuto qualora necessario senza sostituirsi a lui ma sostenendolo emotivamente anche di fronte ad eventuali insuccessi.
Oltretutto va tenuto in considerazione che, inserendo un programma di attività fisica, è importante fornire al paziente la giusta idratazione. La persona va incoraggiata sempre a bere il giusto quantitativo di acqua al giorno in relazione alle sue condizioni e sotto consiglio del medico. Una giusta quantità di liquidi permette di evitare disidratazione, stitichezza ed un aggravamento dello stato confusionale, qualora presente. Va comunque sottolineato che è bene evitare bevande eccitanti come il caffè, la cioccolata ed il tè, soprattutto la sera prima di andare al letto.
Per concludere e poter eliminare eventuali rischi, è essenziale creare un ambiente protetto dove svolgere attività fisica, assicurandosi che gli ambienti della casa siano sicuri, riscaldati e ben illuminati.
Suggerimenti Utili:
- Riscaldarsi sempre prima di iniziare l’allenamento.
- Iniziare con sessioni brevi e aumentare in maniera graduale il programma di allenamento.
- Lavorare in un ambiente sicuro, evitare pavimenti scivolosi, scarsa illuminazione, tappeti e altri potenziali pericoli.
- Fermare immediatamente l’attività in caso di dolore o malessere e rivolgersi ad un medico.
- Privilegiare l’aspetto ludico.
Christian Schiazza
Bibliografia:
- Gomes-Osman, J., Cabral, D. F., Morris, T. P., McInerney, K., Cahalin, L. P., Rundek, T., … & Pascual-Leone, A. (2018). Exercise for cognitive brain health in aging: a systematic review for an evaluation of dose. Neurology: Clinical Practice, 8(3), 257-265.
- Laurin D, Verreault R, Lindsay J, MacPherson K, Physical activity and risk of cognitive impairment and dementia in elderly persons. Am Med Assoc 2001
- Teri L, Gibbons LE, McCurry SM, Longsdon RG, Buchner DM, et al. exercise plus behavioural management in patients with Alzheimer disease. American medical association October 15, 2003 vol 290.
- Rovio S, Kåreholt I, Helkala E, Viitanen M, Winblad B, … Leisure-time physical activity at midlife and the risk of dementia and Alzheimer’s. Lancet neurology, 2005
- Tong L, Shen H, Perreau VM, Balazs R, Cotman Cw. Effects of exercise on gene-expression profile in the rat hippocampus. Neurobiol Dis 2001:8:1046-56.
- Unità di Valutazione Alzheimer (UVA), “Il paziente con Malattia di Alzheimer e la famiglia (consigli per il care-giver)”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, 2010
Sitografia:
- https://www.dementia.org.au/files/helpsheets/Helpsheet-DementiaQandA08-PhysicalExercise_english.pdf
- “Quale e quanta attività fisica”, intervista al prof. Giovanni Frisoni, disponibile all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=TV0mXBdTSJY
- Intervista al prof. Camillo Marra disponibile all’indirizzo: https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/07/31/news/demenza_per_prevenirla_l_ideale_e_fare_attivita_fisica_per_due_ore_a_settimana-197849180/