Il cervello che cambia: come funziona l’evoluzione plastica (neuroplasticità)
Gran parte delle cellule che compongono il nostro sistema nervoso ci accompagnano per tutta la vita. Infatti pur con delle somiglianze con i primati, le strutture del sistema nervoso si differenziano per l’organizzazione. Il sistema nervoso umano necessita di continua maturazione anche dopo la nascita.
La capacità di evoluzione plastica del nostro sistema nervoso è detta neuroplasticità. Questo processo continuo influenza non solo il nostro cervello, ma ha un impatto anche sulle strutture di sostegno al sistema nervoso (come glia ed astrociti). Nonostante sia necessario molto più tempo per la sua evoluzione, vi sono diversi benefici: sviluppare abilità tecniche e sociali complesse richiede tempo per apprendere. La sinaptogenesi ed il pruning regolano la struttura del sistema nervoso. Questi processi opposti sono necessari per ottimizzare le prestazioni. Inoltre l’intervento di questi meccanismi risulta critico in alcune fasi di vita.
Il pruning
Alla nascita possediamo molte più sinapsi e neuroni del necessario. Perciò per contribuire al funzionamento del sistema nervoso, è necessaria un’eliminazione programmata. Il “pruning” (potatura) che avviene consente di far sopravvivere il tessuto nervoso più attivo. Tuttavia alcune fasi dello sviluppo sono caratterizzate da un’azione di pruning estesa. Inoltre nell’infanzia, dopo i 3 anni, è possibile osservare un pruning legato a fattori genetici. Nell’adolescenza, il pruning è più legato alle esperienze della persona.
La sinaptogenesi
La sinaptogenesi richiede l’azione delle cellule nervose per la creazione di nuove sinapsi. La costruzione di questi nuovi percorsi può avvenire attraverso diversi meccanismi. Quali:
- Una stimolazione elettrica frequente di un neurone.
- L’azione continua del neurotrasmettitore glutammato.
- Sincronia nelle attività di picco di sinapsi diverse.
- Attività elettrica spontanea (prossima).
- Sollecitazione elettrica di informazioni sensoriali.
Il processo influenza la struttura cellulare attraverso lo sviluppo di spine dendridiche. Di conseguenza le spine modificano le dinamiche della sinapsi. Queste ultime aiutano a ricevere le informazioni e facilitano la loro trasmissione verso altre cellule.
L’attività di questi processi e l’esercizio
I processi di pruning e sinaptogenesi proseguono lungo tutto il periodo di vita. Tuttavia alterazioni di questi processi possono contribuire nello sviluppo di condizioni neurologiche. L’attività di questi processi, essendo modellata dalle esperienze, dipende molto dall’esercizio. Di conseguenza attraverso allenamento e prevenzione, ad ognuno è consentito di modificare il tessuto nervoso.
Neuromodulazione
La potenzialità della neuroplasticità permette di considerare nuovi approcci al trattamento. I quali si riferiscono ad una serie di interventi non farmacologici possono essere applicati in base a questo principio. Oltre a tecniche “dirette” a modificare la struttura (neuromodulazione), ogni esperienza ha un suo impatto sul tessuto nervoso.
Quindi il nostro cervello affronta un’evoluzione plastica attraverso l’apprendimento. La capacità di imparare dall’esperienza promuove l’azione della neuroplasticità. Infatti mettersi in gioco attraverso un apprendimento continuo può essere una buona strada per un invecchiamento attivo.
Dott. Danilo Atripaldi, Psicologo
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