Covid-19 e autismo: come introdurre l’uso di mascherina e guanti
Ci stiamo avvicinando alla graduale ripresa delle attività e alla fine del periodo di lockdown, dovuto alla diffusione del Covid-19, dunque è necessario prendere le dovute precauzioni affinché si possa uscire in tranquillità. Questo vale anche per i ragazzi con autismo per cui, ricordandoci i dieci comportamenti da seguire in tutti i contesti di vita consigliati dall’OMS 1 , capiamo in che modo portarli a rispettare le distanze di sicurezza e ad usare guanti e mascherina.
Organizzare le nuove abitudini
Le famiglie dei bambini o ragazzi con disturbo dello spettro autistico (ASD) stanno affrontando questo argomento con certamente tanta iniziativa. Tuttavia, bisogna sottolineare quanto sia, in alcuni casi, complesso l’avvio all’organizzazione di queste nuove abitudini, anche se indispensabili per contrastare il Covid-19. Per un ragazzo con autismo condizioni quali:
- L’adattamento alla respirazione nella mascherina,
- la leggera ma costante pressione degli elastici,
- il calore dei guanti,
- il lavaggio costante delle mani
- il distanziamento sociale
potrebbero sollecitare la suscettibilità sensoriale o anche sottolineare il fastidio per un cambiamento di routine. Entrambe caratteristiche che potrebbero rispondere per diversi gradi e per un’alta variabilità individuale a bambini e ragazzi dello Spettro Autistico.
Comprendere le nuove norme
È un processo difficile ma non impossibile e soprattutto è necessario affinché i bambini e gli adolescenti possano riprendere le attività quotidiane. L’aiuto e il sostegno della rete socio-sanitaria che insieme alla famiglia costituiscono gli esperti del bambino/ragazzo possono comprendere il modo più chiaro per facilitare queste nuove norme. In questo articolo vogliamo condividere alcuni dei suggerimenti utili ad accompagnare le riflessioni in merito all’utilizzo dei dispositivi e alla ripresa della nostra vita sociale.
Come introdurre i dispositivi sanitari
La mascherina
Non tutte le mascherine sono uguali nei loro colori e nelle loro modalità di applicazione, nel presentare questo dispositivo possiamo scegliere bene il tipo che può essere meglio tollerato dal bambino, tenendo a mente le informazioni2 utili:
- Per quanto riguarda i bambini di età superiore ai due anni (al di sotto dei due anni ne è sconsigliato l’uso) sarebbe preferibile scegliere una mascherina apposita che copra bene naso e bocca e si applichi dietro alle orecchie. Nel caso in cui non sia facilmente reperibile vi consigliamo di adattare il più possibile quella che avete per renderla adatta alla fisionomia del bambino.
- Rendete più piacevole la mascherina applicando piccole stampe di disegni preferiti evitando la colla. Oppure, optate per mascherine in tessuto lavabili e disinfettabili, che magari riportino colori o disegni che piacciano al vostro bambino, ma che siano ad ogni modo consone a quelle consigliate dall’OMS.
Come presentare la mascherina?
Dopo aver prestato attenzione al tipo possiamo riflettere sul come presentare questo dispositivo:
- Lasciate osservare al bambino la mascherina: la tocca, la respinge, ci gioca, si allontana o la ignora; è utile che il bambino esplori il nuovo oggetto.
- Favorite la sua applicazione al volto, quindi, possiamo iniziare con un gioco d’imitazione prendendo anche voi una mascherina. Condividiamo inizialmente solo per appoggiarla alla bocca senza legarla, se per il bambino è complesso iniziare da sé proviamo a farla applicarla su un pupazzo preferito sfruttando l’imitazione o aiutando il bambino in questa azione. Dopo un po’ di volte che giochiamo ad appoggiare la mascherina alla bocca in un secondo momento possiamo applicarla e tenerla per qualche secondo.
Una volta aiutato ad applicarla al volto, come possiamo mantenerla per i tempi utili all’uscita? Aumentando gradualmente i tempi di tenuta e passando da secondi a minuti, senza mai obbligare e sforzarne l’utilizzo.
I Guanti
I guanti servono a prevenire le infezioni, a patto che essi vengano usati correttamente. Tuttavia, bambini ed adolescenti con autismo potrebbero rifiutare questo dispositivo di protezione individuale. I guanti sono complicati da indossare, spesso si rompono facilmente e possono risultare fastidiosi e difficili da sopportare per il contatto/sensazione sulla pelle. Per questa ragione, è possibile seguire piccoli e semplici accorgimenti come:
- Scegliere adeguatamente la tipologia: è preferibile iniziare da guanti in cotone rispetto a quelli in lattice, ipoallergenici e non troppo stretti. Utilizzare guanti più larghi, anche di una misura più grande per evitare che il dispositivo risulti troppo invasivo per poi provare il guanto utile all’uscita.
- Esporre a poco a poco i bambini e gli adolescenti con autismo all’utilizzo di questo dispositivo.
- Sebbene i guanti siano necessari, essi non possono sostituire la corretta igiene delle mani.
Lavarsi le mani
Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate più frequentemente per almeno 20 secondi ed è obbligatorio al rientro di brevi uscite accompagnate. È consigliabile:
- Verbalizzare questo comportamento accompagnandolo con una regola sociale “si lavano le mani ogni volta che…”. Magari integrando immagini; ricordiamoci di mantenere nel corso dei giorni una routine costante.
- Accompagnare e contare i secondi necessari al lavaggio.
Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool oppure delle salviettine igienizzanti e antibatteriche, possibili anche inodori o incolori se necessario. Anche in questo caso rimane fondamentale spiegare quando utilizzarli per evitare che essi diventino un gioco o un passatempo sensoriale.
Confrontarsi con la rete socio sanitaria!
Per mettere in atto questi riflessioni in maniera adeguata, ricordiamo che è necessario confrontarsi con la propria rete socio-sanitaria che insieme al genitore costituiscono gli esperti per facilitare ed individualizzare le modalità per implementare queste nuove abitudini.
Distanziamento sociale
Cambiano le regole sociali, i comportamenti suggeriti per contrastare il contagio da Covid 19 ricordano che è utile non abbracciarsi, baciarsi e restare troppo vicini. Tuttavia, è necessario pensare insieme ai bambini cosa possiamo fare in alternativa per trasformare il distanziamento in avvicinamento sociale, favorendo così il contatto emotivo con l’altro. Ad esempio, non è possibile salutare l’altro abbracciandolo ma potrebbe diventare divertente farlo in altri modi, utilizzando i gomiti oppure i piedi o attraverso diversi gesti della mani o, in alcuni casi, inventando un nuovo saluto per il proprio caro amico!
Tuttavia, nell’ambito di bambini e adolescenti con autismo, generalmente si riscontrano difficoltà nella modulazione della prossimità sociale. Alcuni non amano il contatto fisico e tendono a mantenere una discreta distanza, altri, al contrario, possono avvicinarsi frequentemente all’altro anche con persone con bassa valenza affettiva. Per facilitare la regolazione emotiva- comportamentale della prossimità fisica-sociale, è consigliabile l’utilizzo e la costruzione delle storie sociali (scritte con il bambino insieme al proprio terapista e genitore), per favorire la possibilità ai bambini di avere il loro avvicinamento sociale con modalità alternative.
Come introdurre questi dispositivi? Utilizzo dei supporti visivi
Per introdurre queste nuove regole di prevenzione con i bambini e gli adolescenti con autismo, è certamente utile far conoscere queste nuove abitudini supportandole con sistemi di comunicazione aumentativa, ad esempio costruendo supporti visivi creati insieme al terapista o all’educatore.
I supporti visivi rappresentano una guida esplicita sulle azioni e sui comportamenti da adottare perché le immagini rendono le informazioni più immediate e chiare a sostegno delle parole. Inoltre, per facilitare l’introduzione di una nuova autonomia come quella dell’uso della mascherina quando si esce si potrebbe associare la nuova abitudine concatenandola ad un’altra che il bambino già fa. Ad esempio, per ricordare cosa serve indossare prima di uscire si potrebbe appendere un supporto visivo sulla porta d’ingresso aggiungendo:
- Prima un’immagine che indichi di aspettare (mano)
- A seguire l’immagine della mascherina
- Poi l’immagine delle scarpe
- Infine l’immagine della porta ad indicare che si può uscire.
Quindi, potrebbe essere utile associare questi nuovi dispositivi ad oggetti già usati quotidianamente, in questo modo si creerà più facilmente una nuova routine.
Disegnare supporti visivi
Potete creare i supporti visivi facendo dei disegni con gli elementi utili a chiarire la comunicazione di seguito alleghiamo un possibile esempio con due diverse disposizioni delle immagini.
Le nostre piccole riflessioni non sostituiscono in alcun modo l’intervento individualizzato del bambino o dell’adolescente con condizione dello spettro autistico da parte della rete socio-sanitaria di riferimento.
Ci auguriamo di aver costruito un ponte per altre idee utili!
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