Autismo: Giochi da fare all’aperto e in casa
Nelle ultime settimane si sta gradualmente tornando alla normalità, dopo i mesi di lockdown dovuti alla diffusione del Covid-19. Ognuno di noi sta ricominciando ad uscire e lavorare e soprattutto a godere del bel tempo che la stagione estiva ci regala. È una buona occasione per i bambini con autismo uscire di casa e rivedere i propri cuginetti o amici. Per questo motivo vi proponiamo dei giochi che i vostri cari con autismo possono svolgere all’aperto, ma anche in casa con altri bambini.
Il gioco condiviso è un momento fondamentale poiché permette di implementare le social skills. Ossia tramite il gioco si aiuta il bambino a sperimentare e ad apprendere le abilità e le regole utili ad entrare in una relazione positiva con gli altri bambini. Inoltre giocare con la palla, ballare e giocare a pallacanestro sono delle attività che favoriscono l’imitazione, la condivisione, la collaborazione, la condivisione di un oggetto (la palla, la musica). Questo tipo di giochi favoriscono anche il rispettare il proprio turno e tollerare la vicinanza dell’altro. Inoltre favoriscono lo sviluppo delle abilità prassiche, percettivo-motorie e comunicative, tutto questo semplicemente giocando e divertendosi.
Infatti la cosa più importante è che il bambino si diverta e condivida del tempo con altri bambini (nel rispetto delle norme di sicurezza dettate dall’OMS). Ricordando di non forzare il bambino ma ad aiutarlo nella gestione di questa situazione, che a seguito del lungo periodo di quarantena potrebbe essere percepita come “nuova”.
Giochi con la palla
I bambini devono disporsi a terra, uno di fronte all’altro con le gambe distese e aperte alla distanza di qualche metro. Si consiglia di mostrare la palla per attirare l’attenzione del bambino con autismo, facendola roteare. A questo punto, si lancia la palla lentamente all’altezza della pancia. Si aspetta qualche secondo e si chiede di rilanciarla anche con il semplice gesto di spingerla via da sé.
I bambini devono disporsi l’uno di fronte all’altro, alla distanza di 2-3 metri. Si mostra la palla e la si lancia con un gesto lento e preciso con le mani oppure con i piedi. Si aspetta qualche secondo e si chiede al bambino o al ragazzo con autismo di ributtarla. Non importa se il lancio non sia perfetto perché lo scopo del gioco è soltanto scambiarsi la palla. Oppure se il bambino tenda continuamente a muoversi magari ricordategli ogni tanto dove deve stare.
Ponete un canestro a qualche metro di distanza (abbastanza in basso, se si tratta di un bambino molto piccolo) per iniziare a giocare con la palla. Aiutate il bambino o il ragazzo con autismo a rispettare il proprio turno, attraverso gesti chiari e semplici. I bambini devono disporsi in fila e tirare uno per volta. Potreste inserire un segno per terra (ad esempio utilizzando dello scotch colorato) per indicare il punto da cui tirare, questo aiuterà a mantenere la giusta distanza.
Non importa se non riesce a centrare il canestro, lo scopo del gioco è divertirsi rispettando le regole e il proprio turno di lancio.
Ballare a tempo di musica
I bambini devono formare un bel gruppo se ne sono in tanti oppure disporsi l’uno di fronte all’altro se, invece, sono soltanto in due. Fate partire la musica, magari scegliendo canzoni che già preferiscono.
A turno, una persona inizierà a ballare facendo piccoli gesti semplici (ad esempio battendo le mani, facendo un piccolo giro su sé stessa), dicendo “Fai come me” e il gruppo oppure l’altro dovrà imitarlo.
È importante imitare i movimenti proposti dal bambino o ragazzo con autismo per rendere questo o altri giochi all’aperto piacevole e divertente.
L’importanza della relazione
Giocare insieme, inoltre costituisce un momento fondamentale per il bambino con autismo, poiché permette di entrare in relazione con l’altro. Questa tipologia di giochi da fare sia all’aperto che in casa, infatti, non solo promuove il benessere del bambino con autismo attraverso una dimensione ludica ma lo mettono in relazione con i propri amici o cugini. Una relazione fatta di sguardi, gesti e movimenti che non possono far altro che far sentire bene il vostro bambino. Una relazione che può dirsi ritrovata, dopo i mesi di isolamento sociale a cui soprattutto i bambini sono stati obbligati.
Dott.ssa Marina Dei, Psicologa
Dott.ssa Rosamaria Satriano, Dottoressa in Psicologia
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