Teniamoci Attivi – Gioco Musicale per persone con demenza: Emozioni in musica
Il gioco musicale che proponiamo oggi, per il programma Teniamoci Attivi, richiede l’attivazione e il riconoscimento di numerosi aspetti della persona con demenza di cui ci occupiamo, come ad esempio le emozioni. L’attività infatti si basa sull’ascolto ricettivo e permette di lavorare su emotività, attenzione sostenuta, quindi anche in parte sul riconoscimento di sé, di ciò che si prova ascoltando una canzone.
Memoria e rievocazione di ricordi
Questo gioco inoltre può consentire anche una rievocazione spontanea di ricordi o emozioni associate ad uno stato emotivo particolare. Dunque risulta essere un buon esercizio per creare dei momenti di conversazione e di relazione estremamente importanti per il nostro familiare con demenza. Ricordiamo sempre che spesso il vissuto chi ha una diagnosi come l’Alzheimer o un altro tipo di demenza è collegato ad un tono dell’umore basso. Questo spesso è causato dalla difficoltà di comprendere il proprio stato emotivo e quello degli altri, e poi dall’impossibilità di comunicarlo con efficacia.
Il ruolo del caregiver
Il caregiver dunque si trova in una condizione scomoda, cioè tentare di interpretare cosa sta provando, pensando, agendo in quel momento il proprio familiare con demenza.
Lo scopo di questo gioco musicale è
- tenere attiva ed esercitare la capacità di riconoscere cosa si prova
- offrire uno spunto comunicativo
- soprattutto di suggerire un modo pratico e concreto che può essere utilizzato quotidianamente.
Prima ascoltare e poi esprimere come ci si sente
Questo gioco musicale si divide in due momenti differenti:
- il primo consiste nell’ascoltare una musica insieme al nostro caro con demenza,
- poi nel guidarlo ad esprimere con semplicità le proprie emozioni rispetto alla musica scelta.
Già questa divisione che può apparire scontata cela una esemplificazione della catena sensazione-percezione-riconoscimento. Infatti il processo citato è il percorso che compie uno stimolo: noi sentiamo la musica, ne percepiamo il senso, ne riconosciamo l’emozione e la sensazione che ci provoca. Dividendo chiaramente il compito di ascolto e di produzione, offriamo in maniera semplificata la possibilità di discriminare questi elementi.
Già seguire una musica con l’obiettivo di seguirla, non tenendola soltanto come sottofondo o elemento riempitivo, è un compito molto importante. Prestare a qualcosa una certa attenzione è un esercizio utilissimo perché allena la capacità di concentrarsi anche durante le altre attività che si svolgono in casa nella normale routine quotidiana.
Seconda fase: schema grafico
La seconda fase del nostro gioco prevede l’utilizzo di uno schema emotivo facile da compilare. Questo permette di decodificare varie sensazioni/emozioni in maniera semplificata.
Chiedere “Come stai?” è qualcosa di estremamente complesso già in assenza di malattia.
L’idea che proponiamo è di evidenziare e specificare sei stati emotivi, così da doverne solo scegliere uno fra i sei, presentati in coppie di opposti così da facilitare il compito.
Lo schema visivo consente di non perdersi nelle possibilità infinite delle emozioni. Infatti, avrete potuto sperimentare che davanti ad una domanda aperta il nostro caro con demenza spesso sfugge il compito usando le parole passe-partout, dando risposte come “va bene tutto, non lo so, se lo dici tu”. Questo accade per diverse ragioni, una delle quali potrebbe essere la difficoltà di ricordare le parole adeguate ad esprimere il loro pensiero.
Una scelta tra più opzioni, un ausilio che gli fornisce dei suggerimenti come lo schema che vi proponiamo nel video gli consente comunque di rispondere.
Questo tipo di supporto grafico estremamente semplice da realizzare può essere utilizzato ogni volta che c’è necessità. In questo modo possiamo aiutare concretamente i nostri cari, laddove non riescono a comunicare i loro modi di sentirsi.
Di conseguenza uno schema visivo così semplificato può essere di supporto per chi si prende cura della persona con demenza: il caregiver, infatti, proponendo una scelta tra più possibilità anziché una domanda aperta, può riconoscere e sostenere una difficoltà del suo familiare, comprendere come si sente più facilmente.
Nel nostro gioco abbiamo utilizzato stati emotivi che possono essere riferiti ad un ascolto musicale, ma possono essere cambiati a seconda della situazione e del contesto.
Stimolare memoria e creatività
Infine, chiediamo di scrivere su un foglio bianco alcuni collegamenti che i nostri cari possono fare in relazione all’emozione scelta. Questo ulteriore passaggio stimola la memoria e la creatività. Inoltre ci consente di utilizzare questo spazio per creare un momento di relazione e dialogo, magari rievocando insieme dei ricordi sulla base delle emozioni scelte. Anche associare liberamente una sola parola è qualcosa di utile poiché dimostra una consapevolezza del proprio stato emotivo. I nostri cari con demenza continuano a provare emozioni anche se non ce le sanno esprimere in maniera comprensibile. Dunque, anche se le produzioni rispetto all’ascolto potrebbero sembrare parole estremamente dissociate, fidiamoci dei nostri cari. Se loro hanno scelto una parola piuttosto che un’altra tra le infinite possibilità vorrà dire che in qualche modo ha un senso.
L’importanza di un ambiente sereno
In ultima analisi cerchiamo sempre di trovare un modo efficace di stimolare i nostri cari. Non ci stancheremo di sottolineare come qualsiasi attività, anche complessa, può essere utile solo riuscendo a creare un clima ed un ambiente giocoso, sereno e piacevole. Da qui, è possibile cercare di costruire insieme un benessere di fondo che consentirà con serenità di tenere attivo il nostro familiare in maniera costruttiva.
Dott. Agostino Borroso – Musicoterapeuta, Dottore in Psicologia
Dott.ssa Martina Scognamiglio – Musicoterapista
Per la playlist Emozioni in musica, utile per avere spunti sulle canzoni da ascoltare per questo gioco, clicca sul pulsante rosso.
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