Autismo e pandemia: l’esperienza di Stefano durante il Covid-19
L’emergenza da Covid-19 ha avuto delle ripercussioni su ognuno di noi. Per alcuni è stato più difficile di altri affrontare questa situazione “anomala”. C’è chi vuole raccontarsi e condividere la sua esperienza di questi tre lunghi mesi trascorsi in casa come Stefano, un ragazzo con la sindrome di Asperger (autismo lieve). Insieme a lui abbiamo pensato che il suo punto di vista possa essere arricchente per tutti perché può aiutarci a comprendere, direttamente attraverso le sue parole, il modo in cui una persona come lui ha vissuto e affrontato questo isolamento forzato, e come la sua vita è cambiata all’improvviso a causa della pandemia da Coronavirus.
Prima del lockdown
Stefano è entrato a far parte della TAM come volontario da diversi mesi. Infatti collabora con noi in turni prestabiliti, eseguendo alcuni compiti come tenere in ordine i materiali e accertarsi che non manchi il necessario in sede, come assistente alla segreteria, e fa anche da supporto al team di comunicazione aiutandoci con il sito internet.
Ecco la sua esperienza.
Mi presento
Sono Stefano, ho 21 anni e vivo a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli. Ho studiato lingue al liceo linguistico e attualmente stavo imparando un lavoro. Mi piace molto la musica, i videogiochi, qualche serie TV, uscire con gli amici e suonare.
La brutta notizia della pandemia
Poi improvvisamente da un giorno all’altro, ci siamo ritrovati in lock-down per colpa di un virus aggressivo, che partito da un pipistrello in Cina si è diffuso attraverso l’uomo prima in Cina, poi in Italia, Europa e un po’ in tutto il mondo. Talmente che quel maledetto 11 Marzo è stata dichiarata la pandemia.
I primi giorni di quarantena potevano essere un’occasione per stare di più con i miei fratelli e familiari, ma le continue proroghe hanno cominciato a stressarmi e se all’inizio il mio umore era abbastanza normale, dopo un po’ tutto era diventato quasi intollerabile.
Le prime giornate le passavo a suonare, guardare la televisione, a videochiamare gli amici che mi mancavano davvero tanto. Un’altra cosa che mi mancava era venire ed incontrare i colleghi alla TAM ed anche andare alle prove con la mia band, visto che da poco avevamo registrato 2 brani di cui uno avevamo fatto anche il videoclip (che era stato divertente girare per vari siti di Portici). Stavamo anche cominciando a fare dei concerti in vari locali. Tutto ciò mi manca e non poco.
Che influenza ha avuto la pandemia su di me
A forza di interessarmi di questa pandemia ho imparato molte cose sui coronavirus e su tutto ciò che provoca sull’uomo, per esempio che esistono vari tipi di Coronavirus, e che la malattia che attualmente provoca è il covid-19, che purtroppo colpisce di più le persone anziane o debilitate. Quindi indirettamente mi sono interessato un po’ di più alla scienza.
I miei Hobby
Mi sono poi tenuto in allenamento con la batteria mediante quella elettronica negli orari prestabiliti, poiché non potendo uscire non si poteva andare alle sale prove.
Mancandomi un po’ la movida, ed avendo fatto l’anno scorso il corso barman ogni tanto preparavo qualche cocktail.
Adesso sono molto felice di poter uscire per fare una passeggiata, ma anche di ritornare alla TAM e spero presto che la mia band si decida a ritornare a fare le prove. La prima cosa che ho voluto fare appena iniziata la fase 2 è stato guidare la mia macchina per incontrare i miei amici, che mi erano mancati tanto insieme a voi della TAM.
Restare positivi
Adesso in questa fase bisogna continuare ad usare i dispositivi di sicurezza cioè la mascherina i disinfettanti per le mani finché non si azzerino tutti i contagi.
Stefano
Nei nostri articoli abbiamo parlato di routine e di come sia stato difficile cambiare abitudini durante la pandemia da Coronavirus, soprattutto se guardiamo all’esperienza di persone con autismo. Stefano ormai fa parte a tutti gli effetti del nostro gruppo di volontari e, in quanto coinvolto in prima persona in alcuni dei temi che riguardano da vicino la nostra realtà, ha affrontato con entusiasmo l’idea di potersi raccontare in questo spazio e lo ringraziamo per la sua disponibilità e per averci regalato questo articolo.
Speriamo che il racconto di Stefano vi abbia trasmesso la forza e la tenacia che ha trasmesso a noi.
Federica Pileggio, volontaria del servizio civile
Martina Scognamiglio, musicoterapista e responsabile della Comunicazione TAM
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