Teniamoci Attivi – Gioco Musicale e demenza: Suoni e rumori quotidiani, ricordi di casa
L’attività che vi proponiamo questa settimana è un gioco musicale molto semplice da realizzare e allo stesso tempo utile perché stimola diverse abilità mentali del nostro familiare con demenza attraverso il riconoscimento di suoni e rumori quotidiani della casa.
Quello di oggi può essere considerato come uno step ulteriore del gioco della settimana scorsa Il Paesaggio sonoro , ma comunque entrambi i giochi possono essere fatti separatamente. Anche questa attività non prevede una particolare preparazione di materiali e non è difficile da spiegare al vostro caro.
Come si gioca
Il gioco, come la settimana scorsa, consiste nell’ascolto di un paesaggio sonoro e nel riconoscere i vari elementi che lo compongono. Per definire il paesaggio sonoro possiamo pensare ad una traccia audio/musicale di tipo ambientale, dove vengono registrati i suoni che compongono specifici ambienti nella loro naturale manifestazione.
La scorsa settimana ci siamo concentrati su un paesaggio naturale che potesse favorire, oltre che una stimolazione cognitiva, anche una condizione di serenità e rilassamento.
Il gioco musicale di oggi invece si concentra prettamente sul riconoscimento di suoni e rumori specifici, quelli quotidiani, molto noti e vicini ai nostri cari con demenza.
Per questo la traccia sonora proposta contiene i cosiddetti suoni “dell’ambiente domestico”: suoni e rumori molto comuni tipici della casa e delle attività quotidiane, che sono conosciuti e vissuti ogni giorno da tutti noi in famiglia.
Stimolare l’immaginazione
L’ascolto di un paesaggio sonoro è consente di stimolare l’immaginazione perché nel riconoscere un suono, prima ancora di trovarne il nome, ci figuriamo che cos’è nella nostra mente. In questo gioco, infatti, lavoriamo sulla capacità di astrazione che serve per immaginare a cosa è riferito un suono. Tuttavia, nel farlo, ci agganciamo a qualcosa di molto concreto come i suoni e i rumori quotidiani.
“Astrarre il suono”
Ascoltare il rumore dell’aspirapolvere o del campanello e riconoscerlo, infatti, mette in moto e stimola due funzioni cognitive sostanziali. Da un lato è necessario astrarre il suono e categorizzarlo come elemento specifico, dall’altro operare un raffronto tra il suono proposto ed il suono del proprio elemento domestico inevitabilmente simile ma diverso.
- In un ambiente sereno e con un clima di gioco, si dovrà riconoscere il suono all’interno del paesaggio sonoro. In questa fase sarà necessario utilizzare l’attenzione selettiva.
- Sarà necessaria una certa memorizzazione, anche se breve, per trascrivere l’elemento su foglio. Dunque sarà possibile stimolare la memoria a breve termine.
- Questo gioco consente anche di lavorare sul linguaggio nel recuperare le parole associate allo stimolo e soprattutto per trascriverle su foglio, elemento che favorisce il mantenimento della fluenza verbale.
- Inoltre alleneremo la scrittura, nella semplice operazione di scrivere su foglio e di conseguenza anche le prassie fini.
La rievocazione
Oltretutto, questa attività permette di esercitare la capacità di rievocazione, abilità che risulta maggiormente compromessa in una persona con demenza.
La casa, il luogo dell’intimità per eccellenza, non di rado riesce a far riaffiorare momenti vissuti. Ed è questo uno degli elementi più interessanti del gioco, ossia la possibilità che il nostro familiare riesca, a partire da un semplice suono domestico, ad associargli momenti della propria vita quotidiana. Non è detto ma è una possibilità e il consiglio che possiamo darvi è di non avere fretta di concludere l’attività: piuttosto incoraggiate il racconto del vostro familiare, prendendo una pausa dal gioco se necessario.
La memoria
Sebbene possa emergere un racconto confuso, ricordiamo sempre che la memoria è un luogo dove conserviamo i ricordi, ma questi non sono mai realmente fedeli alla realtà. Lasciamo sempre il modo ed il tempo al nostro familiare di raccontarsi, ricordando che l’uomo necessità di socialità. Anche i nostri cari con demenza necessitano di uno spazio di narrazione di sé personale per potersi riconoscere come individuo agente e unico.
Giocare con la musica
Ancora una volta è utile ricordare che questo gioco può essere fatto in famiglia, o anche da soli. La cosa importante, a prescindere dal numero di partecipanti, è come sempre giocare con la musica. Lasciarsi guidare, sentire le emozioni che essa ci porta e, soprattutto, portarle con noi anche in momenti diversi e difficili del nostro vivere quotidiano.
Dott. Agostino Borroso – Musicoterapeuta, Dottore in Psicologia
Dott.ssa Martina Scognamiglio – Musicoterapista
Per la traccia del paesaggio sonoro che contiene suoni e rumori quotidiani utilizzabile per questa attività, clicca sul pulsante rosso
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