Autismo e crescita: come cambiano i disturbi in età adulta ed avanzata
Il Disturbo dello Spettro Autistico è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nell’interazione e comunicazione sociale, comportamenti ripetitivi e interessi ristretti presenti sin dalla prima infanzia. Sebbene siano numerosi gli studi legati ai disturbi del periodo dell’infanzia, e ancora oggi si sottolinei soprattutto l’importanza della Diagnosi Precoce, l’Autismo non è una condizione infantile ma generalmente dura per tutta la vita, dall’età adulta fino all’invecchiamento.
Mentre per i bambini e ragazzi i percorsi sanitari, riabilitativi e psico-educativi sono relativamente ben definiti, la situazione è ben diversa per gli adulti e gli anziani.
Con il progredire dell’età:
- le famiglie avvertono una maggiore preoccupazione per il futuro dei propri cari con questo disturbo e un carico sempre più pesante sulle proprie spalle;
- l’integrazione con i coetanei potrebbe diventare sempre più problematica;
- diventa necessario un maggior supporto dalla propria rete socio-sanitaria di riferimento per continuare a garantire un intervento psico-educativo.
Inoltre, i sintomi tipici dell’Autismo cambiano nel corso del tempo, e ad essi si possono associare nuove tipologie di disturbi. Comprenderli è fondamentale perché permette di far luce sulla traiettoria evolutiva del Disturbo dello Spettro Autistico, di pianificare servizi adeguati e sostenere al meglio le famiglie.
Come cambiano i disturbi tipici dell’Autismo
Generalmente, con il progredire dell’età cambia la frequenza e la gravità delle alterazioni comportamentali tipiche del Disturbo dello Spettro Autistico.
In uno studio condotto su 712 persone con età da 2 a 62 anni di cui l’80% maschi, è stato rilevato che i comportamenti problema come comportamenti stereotipati, compulsivi, ritualistici e comportamenti aggressivi sono meno frequenti e gravi con l’aumentare dell’età.
Secondo quanto riportato, la riduzione dei sintomi non dipenderebbe da fattori specifici come il genere, la presenza di disabilità intellettiva oppure l’assunzione di farmaci ma sarebbe legata unicamente al progredire dell’età. Tuttavia, i comportamenti ripetitivi appaiono più persistenti in caso di disabilità intellettiva (Esbensen et. al., 2009)1.
Possibile sviluppo di altri disturbi (comorbilità)
Secondo le poche ricerche disponibili, con il progredire dell’età si potrebbero affiancare nuove tipologie di disturbi.
Un recente studio condotto su larga scala in cui sono state analizzate le cartelle cliniche di ben 16577 persone con età media di 29 anni (1507 con Autismo; 15070 con sviluppo tipico) ha rilevato che gli adulti con Disturbo dello Spettro Autistico presentavano tassi significativamente più elevati di disturbi psichiatrici come Ansia, Depressione, Disturbo Ossessivo-Compulsivo e problemi di natura fisica come Disturbi Gastrointestinali e Alterazioni del Sonno (Croen et al., 2015)2.
La ricerca dedicata agli adulti over 50 è ancora più limitata. Una ricerca condotta in Svezia su 601 persone con una fascia d’età compresa tra 55-96 anni ha rilevato una maggiore incidenza di disturbi psichiatrici come Disturbi d’Ansia e Disturbi Psicotici, un maggior rischio di sviluppare patologie degenerative come la Malattia di Parkinson e un minor tasso di ADHD (Nylander et al., 2018)3.
L’importanza di una giusta diagnosi
Probabilmente, lo sviluppo di alcuni di questi disturbi potrebbe essere legato alle maggiori difficoltà nel fare una giusta diagnosi. Perché:
- potrebbe diventare difficile individuare tempestivamente eventuali sintomi e richiedere assistenza sanitaria a causa delle maggiori difficoltà comunicative incontrate con il progredire dell’età.
- spesso i medici e il personale ospedaliero non hanno una piena conoscenza di questa condizione soprattutto in età adulta ed avanzata ed alcuni di questi disturbi hanno sintomi che spesso si confondono con l’Autismo.
Conoscere è importante
In generale, è ancora tuttora relativamente poco conosciuto come cambiano i disturbi nell’Autismo in età adulta e durante l’invecchiamento rispetto alle altre fasce d’età.
Come accennato in precedenza, alcune caratteristiche comportamentali presenti nel Disturbo dello Spettro Autistico possono migliorare con l’età e aumentare così l’efficacia di eventuali interventi riabilitativi e terapeutici. Infatti, la minor incidenza di comportamenti problema permetterebbe un miglior apprendimento di nuove abilità e il potenziamento di quelle già apprese.
Diagnosi precoce
Allo stesso tempo, diagnosticare precocemente e trattare correttamente gli altri possibili disturbi, che si possono affiancare all’Autismo, permetterebbe di realizzare interventi più mirati. Agire tempestivamente, e in maniera adeguata, significa poter migliorare nettamente la qualità di vita non solo della persona ma anche di tutta la famiglia coinvolta.
Pertanto, è necessaria una maggiore conoscenza su questo fenomeno ma soprattutto una maggiore sensibilizzazione per poter sostenere al meglio questa popolazione numerosa e trascurata.
Dott.ssa Rosamaria Satriano, Dottoressa in Psicologia
Bibliografia
- Esbensen, A., Seltzer, M., Lam, K. & Bodfish, J. (2009). Age-related differences in restricted repetitive behaviors in autism spectrum disorders. Journal of Autism and Developmental Disorders, 39, 57 – 66. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2605515/pdf/nihms-51985.pdf)
- Croen, L. A., Zerbo, O., Qian, Y., Massolo, M. L., Rich, S., Sidney, S., Kripke, C. (2015). The health status of adults on the autism spectrum. Autism, 19, 814 – 823.( https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1362361315577517)
- Nylander, , Axmon, A., Björne, P., Ahlström, G., Gillberg, C. (2018). Older Adults with Autism Spectrum Disorders in Sweden: A Register Study of Diagnoses, Psychiatric Care Utilization and Psychotropic Medication of 601 Individuals. (2018). Journal of autism and developmental disorders, 48, 3076 – 3085.( https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6096790/pdf/10803_2018_Article_3567.pdf)
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