giovedì, Novembre 21, 2024
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Demenza: quali sono i casi di forme curabili e reversibili

Cosa si intende per forme di demenza “curabili”?

Come sappiamo le cause più frequenti di demenza sono neurodegenerative e, quindi, irreversibili. Esistono però delle forme di demenza sulle quali è possibile  effettuare degli interventi terapeutici che arrestano o addirittura, in determinate situazioni, risolvono il deficit cognitivo sviluppato. È proprio questo il motivo per cui le attuali Linee Guida per la diagnosi di demenza prevedono vari esami di laboratorio e di imaging nell’iter diagnostico suggerito. Questi esami, anche se non sono in grado di dare risultati certi circa la diagnosi di una forma degenerativa, permettono di individuare quelle forme di demenza (seppur poche) trattabili e “curabili”.

Vediamo quali sono

Possiamo distinguere due grandi gruppi di demenze curabili:

  • associate a malattie neurologiche;
  • associate a malattie sistemiche.

In questo gruppo rientrano numerosissime patologie; proveremo a descrivere le più comuni.

Demenze associate a malattie neurologiche
  • Neoplasie intracraniche. Lo sviluppo di sintomi di demenza può essere dovuto dalla presenza di una massa localizzata nel cervello. Ovviamente, in questo caso, la curabilità dipenderà dalla possibilità di rimuovere completamente la massa e dalla sua aggressività.
  • Ematoma subdurale cronico. Si tratta di un accumulo di sangue in uno spazio chiamato subdurale, che si trova tra le due meningi dura madre e aracnoide, che sono “rivestimenti” dell’encefalo. Il sanguinamento ha origine da vasi chiamati vene a ponte, che vanno dalla superficie cerebrale alla dura madre. Nel soggetto anziano, essi possono lesionarsi anche in seguito a traumi lievi, apparentemente innocui. Il conseguente sanguinamento è lento ma costante, portando alla formazione di un ematoma che comprime la massa cerebrale dall’esterno. L’ematoma è individuabile in scansioni TC senza mezzo di contrasto. La sua rimozione mediante intervento neurochirurgico può risolvere il quadro di demenza.
  • Idrocefalo normoteso. È un accumulo di una quantità eccessiva di liquor cefalorachidiano nei ventricoli cerebrali (spazi interconnessi contenuti all’interno dell’encefalo), con conseguente aumento del loro volume. Clinicamente si associa a una triade caratteristica, costituita da demenza, incontinenza urinaria e disturbi della deambulazione, ovvero alterazioni nel modo di camminare. Tuttavia, non sempre sono presenti tutti e tre gli elementi della triade). In genere, i sintomi migliorano dopo la rimozione di 30-50 mL di liquido cefalorachidiano mediante puntura lombare (tap test). Il trattamento è ancora una volta neurochirurgico e mira a rimuovere il liquor in eccesso.
Demenze associate a malattie sistemiche
  • Demenze infettive. Possono essere causate, tra le altre, da encefaliti erpetiche, meningiti micotiche, neurosifilide, HIV (direttamente dal virus o da patogeni che riescono ad attaccare l’organismo a causa del deficit immunologico provocato dal virus stesso). Se si interviene in tempo e si ha a disposizione una cura efficace per il patogeno in questione, è possibile guarire senza sequele.
  • Demenze carenziali. Il deficit di numerose vitamine può associarsi a quadri più o meno franchi di demenza. Tra esse:
    • vitamina B12, il cui deficit è causato da diete strettamente vegetariane o da alterazioni dell’assorbimento. Ai disturbi cognitivi possono associarsi disturbi della sensibilità e della deambulazione, oltre che anemia (anemia megaloblastica).
  • Vitamina B1, spesso carente negli alcolisti. La carenza di questa vitamina provoca un disturbo del metabolismo cerebrale del glucosio. Si caratterizza, in una prima fase, per alterazione dei movimenti oculari, della marcia e stato confusionale (sindrome di Wernike). Dopo il reintegro della vitamina, può residuare un quadro di amnesia anterograda (difficoltà a formare nuovi ricordi) e confabulazione che prende il nome di sindrome di Korsakoff.
  • Niacina, il cui deficit è causa di pellagra, che si caratterizza, oltre che per demenza, anche per la presenza di dermatite e diarrea (è anche chiamata la malattia delle 3 D).
Demenze metaboliche
  • Demenze metaboliche. Rientrano in questa categoria le disfunzioni tiroidee (sia iper- che ipo-tiroidismo), epatiche, surrenaliche. Il ripristino della funzione della ghiandola alterata può risolvere il quadro di demenza.

Dott.ssa Giulia D’Alvano (Dottoressa in Medicina e Chirurgia)


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