La spesa Autism Friendly: il nuovo supermercato per persone con autismo
Quando si parla di Autismo, comunemente si pensa a bambini piccoli o adolescenti. Tuttavia, i bambini e gli adolescenti crescono e diventano adulti. Proprio in questa fase è necessario aiutare le persone con Autismo a diventare adulti autonomi, valorizzandone le risorse, le abilità e le potenzialità. Perciò, è necessario fornire maggiori opportunità di istruzione, lavorative, servizi per garantire una maggiore inclusione sociale e raggiungere così una vita indipendente. In questo modo, anche le attività di vita quotidiana (come utilizzare i mezzi pubblici, fare la spesa al supermercato, cucinare) potranno essere svolte dalla persona con autismo, senza il supporto costante di familiari o di operatori esterni (o almeno raggiungendo il maggior grado possibile di autonomia).
L’inclusione sociale, infatti, dovrebbe essere un diritto: non è soltanto importante aiutare le persone con Autismo ad adeguarsi alla società ma anche far in mondo che il mondo si adatti alle loro esigenze.
Quando si va a fare la spesa…
Spesso le persone con Autismo non si sentono a proprio agio nello svolgere attività di vita quotidiana, come ad esempio fare la spesa al supermercato. Un bambino o un ragazzo potrebbe avere delle crisi improvvise:
- iniziare ad urlare;
- sfarfallare;
- saltare in mezzo alle corsie del supermercato;
- coprirsi con forza le orecchie.
Nel frattempo i genitori tentano invano di calmarlo e di tranquillizzarlo. Tutto questo potrebbe provocare sguardi giudicanti o comunque indesiderati delle altre persone e commenti inappropriati. Del tipo “Suo figlio è un maleducato”, “Gli dica di calmarsi”, “Controlli suo figlio”.
Il mondo visto dalla persona con autismo
Eppure ci siamo mai chiesti come sarebbe il mondo visto dagli occhi di una persona con Autismo?
Sebbene siamo abituati a leggere notizie di persone con disabilità che non riescono ad accedere ai servizi commerciali perché mancano rampe di accesso oppure lo spazio necessario per spostarsi; raramente ci chiediamo cosa possa provare una persona con Autismo e perché si comporti così, ad esempio in un centro commerciale oppure in un supermercato.
Il video diffuso dalla National Autistic Society mostra una parte del mondo dallo sguardo di un bambino autistico. A causa di disturbi legati alla percezione sensoriale, infatti, tutto può essere amplificato: le luci, il rumore delle porte scorrevoli, delle monete che cadono a terra, i televisori accesi per una promozione, perfino lo spruzzo di un profumo. Come dice il bambino nel video “Io non sono cattivo, sono autistico. A volte ricevo troppe informazioni!”.
Inoltre, possono essere presenti difficoltà nell’acquisire le autonomie personali. Pertanto, diventa fondamentale fornire opportunità e servizi adeguati per garantire che, una volta diventati adulti, bambini e ragazzi con Autismo possano occuparsi delle proprie esigenze personali senza dipendere troppo dagli altri ,come nel fare la spesa al supermercato. A tal proposito, una delle iniziative realizzate è stata la “Quiet Hour”.
L’idea della “Quiet Hour”
L’iniziativa denominata “Quiet Hour” ideata a Manchester nel 2016 da Simon Lea, è stata messa in atto per la prima volta in Italia nel 2017 dal Carrefour di Tavagnacco nei pressi di Udine. Sviluppata dal Progetto Autismo FVG Onlus per poi diffondersi in altre città come Roma.
Come si può dedurre dal nome, si tratta di trascorrere un’Ora in Tranquillità per rendere più piacevole ma soprattutto più agibile/possibile il momento della spesa per le persone con Autismo. Infatti all’interno dei supermercati tutto si ferma per un’ora. In poche parole:
- vengono bloccate le scale mobili;
- spenti i televisori e gli altoparlanti per evitare annunci improvvisi e musica fastidiosa;
- vengono mantenute le luci ma con bassa intensità.
Inoltre, è stata creata appositamente anche un APP chiamata “Quiet Hour” per segnalare eventuali spostamenti di giornata o chiusure degli enti commerciali per via delle festività. Questa applicazione permette di affrontare al meglio possibili cambiamenti nelle routine quotidiane e prevenire eventuali comportamenti problema.
Nasce il Primo supermercato completamente “Autism Friendly”
Un mese fa e precisamente il 10 settembre è stato inaugurato a Monza il primo supermercato “Autism Friendly”.
Questo progetto nasce dalla collaborazione della onlus Alla3 e associazione PizzAut con l’obiettivo di accrescere le opportunità di inclusione per le persone con Autismo negli ambienti frequentati quotidianamente. Migliorando, così, la qualità di vita e aumentando allo stesso tempo la possibilità di raggiungere una maggiore indipendenza o almeno il maggior grado possibile.
Si tratta di un supermercato realizzato per andare incontro alle esigenze:
- priorità alle casse;
- personale adeguatamente formato;
- luci meno intense;
- l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) per spiegare cosa si trova in ogni corsia e su ogni scaffale;
- una mappa fornita all’ingresso per indicare i simboli utilizzati;
- altoparlanti al minimo e perfino le casse non emettono alcun suono (il classico “Bip”).
Tutte queste iniziative rappresentano degli esempi concreti di inclusione sociale per le persone con Autismo e soprattutto permettono una maggiore indipendenza nelle attività di vita quotidiana come nel fare la spesa, senza dipendere dai familiari o da altri operatori esterni e allo stesso tempo una migliore qualità di vita. I genitori, infatti, sono costantemente preoccupati dal futuro dei propri bambini o ragazzi con Autismo.
Entrambe le associazioni che hanno dato al primo supermercato “Autism Friendly” sono formate da familiari e all’evento stesso, ha anche partecipato Stefano Belisari il famoso frontman degli “Elio e le Storie Tese”, papà di un bambino autistico con l’obiettivo di creare una società più adeguata, “su misura” per le persone con autismo.
Dott.ssa Rosamaria Satriano, Dottoressa in Psicologia
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