martedì, Dicembre 3, 2024
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La musicoterapia tra le tecniche per il trattamento dell’autismo

Come già accennato in uno dei nostri precedenti articoli tra le numerose tecniche sorte negli ultimi anni, impiegate nel trattamento dell’autismo c’è la musicoterapia. Il legame tra la musica e le emozioni è evidente e anzi si può dire che il trasmettere emozioni sia l’essenza stessa della musica. La musica, infatti, è in grado di influenzare l’umore. Basta pensare alla nostra esperienza personale in cui se per esempio dobbiamo affrontare un esame o un colloquio di lavoro, per iniziare la giornata ascoltiamo della musica che ci dia la carica, oppure se ci sentiamo giù di morale ascoltiamo musica che ci permetta di rilasciare ed elaborare la nostra tristezza. Inoltre la musica oltre a liberare le emozioni evoca ricordi, sensazioni, stati d’animo. 

La musicoterapia

Secondo la definizione della Federazione Mondiale di Musicoterapia (WFMT): “La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapista qualificato. L’ utente o un gruppo, si inseriscono in un processo atto a facilitare e favorire:

  • la comunicazione; 
  • la relazione;
  • l’apprendimento; 
  • la motricità; 
  • l’espressione;
  • l’organizzazione.

al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra/inter-personale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.”

La musicoterapia può essere utilizzata come:

  • forma di riabilitazione cognitiva; 
  • motoria; 
  • come terapia espressiva o supportiva e può essere anche affiancata ad una psicoterapia.

Uno dei suoi obiettivi principali è favorire la comunicazione non verbale attraverso il suono, il ritmo, il timbro (che, tra l’altro regolano anche la comunicazione verbale). La musica, nel contesto della musicoterapia, viene intesa come un linguaggio simbolico, pre-verbale e soprattutto universale. In particolare il trattamento tramite la musicoterapia e le sue tecniche specifiche con bambini e ragazzi con autismo, sia a livello individuale che di gruppo può:

  • migliorare i comportamenti sociali;
  • aumentare la concentrazione e l’attenzione;
  • incoraggiare i tentativi di comunicazione (vocalizzazione, verbalizzazione, gestualità e vocabolario);
  • ridurre l’ansia, ridurre i comportamenti problema;
  • incoraggiare l’iniziativa personale e la creatività;
  • migliorare la coordinazione e la consapevolezza del proprio corpo
Come si svolge?

Ad assistere i bambini e ragazzi con autismo, c’è il musicoterapeuta, ossia un operatore specificatamente formato. Gli strumenti musicali che vengono impiegati sono svariati: la chitarra, i tamburi, i tamburelli, lo xilofono, le maracas ecc.: dunque oltre gli strumenti convenzionali anche quelli dello strumentario Orff. Sebbene possa essere scontato, non è necessario che già si sappia suonare uno strumento perché la musica nella terapia viene colta così come viene prodotta. Nel senso che non si deve pensare solo al suono armonico che produce una melodia orecchiabile, ma anche una mera produzione di un suono, talvolta anche mal strutturato, ma proprio per questo immediato e spontaneo, volto cioè alla libera espressione di sé. Infatti suonare uno strumento favorisce l’espressione di sé, delle proprie emozioni come paure, angosce, gioie, permettendo di attraversarle e riconoscerle ed infine accettarle. 

Dott.ssa Marina Dei, psicologa


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