DSA e discalculia: quali difficoltà nel comprendere e fare esercizi con i numeri
Il calcolo
La discalculia è una difficoltà nella comprensione dei numeri e nella capacità di rappresentare mentalmente la quantità che essi rappresentano; ciò comporta quindi anche problemi nell’identificarne la posizione che essi assumono all’interno della linea dei numeri.
In realtà i bambini nascono con la capacità di riconoscere numeri più o meno grandi fino ad un massimo di 4 cifre e, oltretutto, riescono a distinguere le modifiche che riguardano l’aggiunta o la sottrazione di oggetti. Si può dire perciò che possiedono aspettative aritmetiche. Dunque, imparare a contare è il primo collegamento tra la capacità innata del bambino di percepire la numerosità e le acquisizioni matematiche più avanzate della sua cultura. Successivamente si compie una codifica verbale dei numeri: ogni cifra assume un nome diverso a seconda della posizione che occupa. Si compiono operazioni di transcodifica numerica, ad esempio: dettato di numeri, lettura di numeri, trasformazione in cifre da parole a numero (meccanismi lessicali e sintattici).
Le abilità aritmetiche di base
L’apprendimento della abilità aritmetiche di base riguarda in particolare il sistema dei numeri:
- comprendere il significato dei numeri (quantità);
- conoscere il lessico dei numeri;
- leggere e scrivere i numeri;
- acquisizione di regole semantiche (rappresentazione interna del numero: giudizio di grandiosità);
- regole sintattiche (grammatica del numero: valore posizionale delle cifre, dettato di numeri);
- regole lessicali (riconoscimento del nome del numero: enumerazione, lettura dei numeri, dettato di numeri);
- sistema del calcolo (la capacità di operare sui numeri attraverso operazioni aritmetiche: utilizzare strategie e procedure di calcolo mentale, possedere automatismi di calcolo).
Oltretutto questi ultimi richiedono di recuperare dalla memoria il risultato dell’operazione richiesta. Ad esempio un automatismo può essere la tabellina: la risposta del bambino deve essere rapida, circa 5 secondi. Infatti se impiega più tempo, la sua risposta è il risultato di una procedura o di una strategia di calcolo. Perciò questo vuol dire che il bambino non ha automatizzato la tabellina richiesta.
La discalculia
Per discalculia si intende una difficoltà nel calcolo e nell’elaborazione dei numeri, nella produzione o comprensione della quantità numerica. Inoltre ci sono problemi anche nel riconoscere simboli numerici ed eseguire le quattro operazioni di base. Questo disturbo si manifesta con:
- errori nel calcolo;
- lentezza nelle operazioni scritte o a mente;
- difficoltà nel manipolare le quantità numeriche.
Molto spesso i bambini possono manifestare una serie di difficoltà tipiche del disturbo nella scuola primaria, come:
- difficoltà di calcolo a mente entro il 10;
- lentezza ed errori nell’enumerazione all’indietro da 20 a 0;
- difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra;
- problemi a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche;
- problemi a memorizzare sequenze (mesi, giorni, ordine alfabetico);
- difficoltà nella lettura dell’orologio.
Altri esempi di errori del sistema dei numeri:
- 9 è minore di 5;
- 319 (scritto) 312 (letto);
- 1492 (dettato) 10004100902 (scritto);
- 2006 (dettato) 2060 (scritto);
- errori di confine:6×3=21 si è attivata un’altra tabellina;
- errori di slittamento: 4×3= 11 una sola cifra è sbagliata.
La diagnosi di discalculia può essere effettuata alla fine della terza classe della scuola primaria e può presentarsi isolata o associata a dislessia.
Tipi di discalculia
- Dislessia per le cifre (produzione di errori in compiti di lettura dei numeri e scrittura sotto dettatura);
- discalculia procedurale (difficoltà nell’acquisizione delle procedure del calcolo: errori di riporto, prestito, incolonnamento);
- discalculia per i fatti aritmetici ( difficoltà nell’acquisizione di tabelline, calcoli semplici).
Cosa fare dopo la diagnosi
L’obiettivo di un programma di intervento è sostenere il bambino nel costruire e consolidare le abilità di calcolo che sono indispensabili per apprendere i contenuti della didattica perseguiti dalla scuola. Di conseguenza nella discalculia bisogna facilitare il bambino nell’automatizzare le abilità di calcolo, affinché i numeri e il calcolo possano essere utilizzati senza difficoltà, ma con naturalezza e normalità nella vita quotidiana.
Pertanto, a seguito della diagnosi è opportuno agire su differenti livelli di intervento:
- didattico (scelte metodologiche: didattica analogica, metodo Bartolato);
- di potenziamento;
- intervento compensativo-dispensativo (strumenti di lavoro: tabella pitagorica personalizzata per favorire l’acquisizione delle tabelline, schemi, pc, calcolatrice).
L’utilizzo di misure dispensative prevede:
- tempi più lunghi per la consegna delle verifiche scritte o riduzione del numero di esercizi;
- verifiche chiare con accorgimenti grafici facilitanti;
- domande o esercizi “tipo”in anticipo per prepararsi alla verifica;
- fornire facilitazioni ad esempio esercizi graduati;
- formulare quesiti con periodi non troppo articolati, evitando di lasciare troppe richieste implicite.
Infine nella valutazione non si considereranno gli errori di calcolo o copiatura, ma si attribuirà maggiore rilevanza alla correttezza delle procedure. Inoltre, si potrebbe creare un registro dei compiti facilmente consultabile da parte di insegnanti e genitori. Oppure un set aggiuntivo di materiali didattici per attività di approfondimento o recupero a casa. Oltre a ciò si possono mettere in evidenza parole chiave e idee su fogli di lavoro, lavagna, lim; ed anche mettere a disposizione un angolo della classe dove trovare strumenti compensativi. Soprattutto si può frazionare il lavoro, permettendo anche tempi diversi di consegna.
Dott.ssa in Psicologia:
Ilenia Carlino
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