Autismo e psicoterapia: l’utilità di intervento sulla persona e sui familiari
Nel disturbo dello spettro autistico ci possono essere delle significative differenze tra un bambino ed un altro, pur condividendo la medesima diagnosi. Questo accade proprio perché si è all’interno di uno spettro, ossia un ventaglio di condizioni che variano tra l’alto e il basso funzionamento. L’alto funzionamento è caratterizzato da una minore gravità della condizione sintomatologica tipica dell’autismo ossia si esprimono, parlano, ragionano e comunicano in modo efficace ed elaborato. Il basso funzionamento, invece presenta nelle stesse aree maggiori difficoltà. Per le persone con autismo ad alto funzionamento è dunque possibile e può risultare funzionale l’intervento con la psicoterapia, tra gli altri tipi di metodologie.
Quest’ultima può essere utilizzata come:
- intervento supportivo ai genitori o familiari (anche fratelli o sorelle);
- intervento sulla persona stessa con la sindrome dello spettro autistico come supporto ed elaborazione dei propri vissuti e delle proprie difficoltà.
La psicoterapia come supporto ai familiari
Prima di tutto è necessario accompagnare la persona stessa e i familiari nell’acquisire consapevolezza e incrementare l’accettazione della diagnosi di autismo. Nel caso in cui si tratti di un minore, dal punto di vista burocratico entrambi i genitori devono autorizzare l’inizio della psicoterapia mediante la firma del consenso informato. Inoltre, si rendono necessari i colloqui con entrambi i genitori per conoscere meglio la storia familiare. Talvolta è auspicabile che anche i genitori del bambino o ragazzo con autismo intraprendano un percorso di psicoterapia. Questo è utile per il personale processo di elaborazione della diagnosi e ciò che ne comporta nella vita familiare.
Questo tipo di intervento che può essere definito anche come un supporto alla genitorialità: è utile per entrambi i genitori per parlare dei propri vissuti, delle difficoltà, delle incertezze e delle possibili problematiche riscontrate con il proprio figlio. La psicoterapia è utile alla coppia genitoriale anche per fronteggiare lo stress e la frustrazione derivanti dalle possibili difficoltà che si riscontrano nel crescere il proprio figlio. È importante e da non sottovalutare che i genitori parlino tra loro dei medesimi vissuti che li accomunano sia in quanto coppia che in quanto genitori.
La psicoterapia per la persona con autismo
La psicoterapia, come trattamento per la persona con autismo è volta ad aumentare la consapevolezza del proprio stile di funzionamento, comprensivo dei punti di forza e di debolezza che ogni individuo presenta. Il lavoro inoltre, deve essere specificamente strutturato sulla singola persona per migliorare la vita quotidiana sul piano affettivo, relazionale e scolastico e/o professionale. I pazienti con autismo, siano essi bambini, ragazzi o adulti, all’interno del trattamento psicoterapico hanno l’opportunità di esprimere ciò che sentono riguardo la propria condizione. Infatti in terapia potrebbero emergere problematiche di tipo sociale o legate all’ansia e all’umore.
- Sviluppare “letture” diverse delle interazioni sociali e degli altri;
- comprendere e gestire le regole sociali, a dare un senso ai propri vissuti emotivi, ad ampliare l’accettazione di sé.
Ancora la psicoterapia potrebbe aiutare il bambino o il ragazzo con autismo a comprendere le regole sociali e come relazionarsi ad esse. La psicoterapia può quindi essere volta ad aiutare le persone con autismo a:
- identificare e riconoscere gli elementi per loro dolorosi;
In conclusione, l’intervento di psicoterapia è un’ulteriore possibilità per la persona con autismo. Tra i benefici c’è sicuramente il riuscire a sentirsi meglio con se stessi e ad elaborare i nodi problematici che di volta in volta potrebbero verificarsi.
Dott.ssa Marina Dei, Psicologa
Seguici sui nostri social