Psicoterapia: testimonianze sul disturbo da stress post-traumatico
Il tema di questo mese per il progetto Tam Tam Psicoterapia Sociale è il Disturbo da stress post-traumatico.
Il Ptsd (disturbo da stress post-traumatico), come descritto dal DSM 5, può svilupparsi in persone che sono state esposte a minaccia di morte o morte reale, gravi lesioni o violenza sessuale. Le persone con Ptsd iniziano a rivivere continuamente l’evento traumatico tramite flashback, ricordi, sogni e pensieri intrusivi. Inoltre il loro umore risulta negativo, spesso sono irritabili e irrequieti. Ma come si manifesta, nello specifico, questo tipo di disturbo?
Un esempio da manuale è quello dei reduci di guerra. Durante la prima guerra mondiale gli psichiatri iniziarono a studiare i disturbi dei soldati al fronte e incominciarono ad individuare questa nuova categoria nosologica. Ma fu con la guerra del Vietnam nel 1955 che la sindrome post-traumatica fu portata all’attenzione dell’opinione pubblica. Soltanto nel 1980 fu introdotta nel DSM III e dunque riconosciuta come un vero e proprio disagio psichico.
Alcune testimonianze di reduci di guerra possono farci comprendere quali sono le difficoltà derivate dal disturbo da stress post- traumatico. Vediamole insieme.
L’esplosione di un kamikaze tormenta i sogni di Manuel, un reduce di guerra
“Nell’incubo mi sveglio e sono in mimetica su una branda da campo in Afghanistan. A fianco c’è un altro parà, sembra dormire, di spalle. Lo scuoto per chiedergli dove siamo, cosa succede. Lui si gira e ha la faccia dell’attentatore suicida che ci ha fatto saltare in aria. Alla fine si trasforma in un mostro, che apre le fauci e mi divora”. Nel 2009 Manuel e i suoi colleghi erano stati investiti da un esplosione di un kamikaze che guidava una macchina minata. Da quel momento Manuel soffre di questo disturbo.[1]
La strage di Nassiryah e le sue ripercussioni
“Un tuono, i fuochi d’artificio o il tappo dello spumante mi fanno ripiombare nell’angoscia. Quando mio figlio esce di casa ho il terrore che venga ucciso in un attentato. L’incubo di Nassiryah non mi abbandonerà”. Queste sono le parole di un luogotenente in congedo sopravvissuto alla strage di Nassiryah.[1]
Gli strascichi del Covid-19 e alcune testimonianze
Ma, per fare un esempio attuale, in questo particolare momento storico il disturbo da stress post-traumatico si sta diffondendo nel personale ospedaliero, costretto a ritmi serrati e immagini devastanti a causa dell’epidemia da Covid-19. Infatti, il personale sanitario ha sperimentato condizioni di lavoro estreme, con sovraccarico di lavoro, esposizione al rischio di contagio, cambiamento nelle mansioni, pazienti in condizioni critiche, mancanza di supporto.
La testimonianza di Giulia
“[…]Mi sono sentita diagnosticare una doppia trombosi venosa profonda con riduzione del flusso persistente dopo due mesi di terapia e parziale dilatazione della vena, una tachicardia sinusale con battiti ectopici ventricolari e sopraventricolari, un disturbo post-traumatico da stress con insonnia, una vasculite post covid-19. Ho avuto spesso, troppo spesso, paura. Tanta. Paura di non poter mai più tornare a svolgere il mio lavoro come prima, paura di morire. Mi hanno imbottita di psicofarmaci prima di capire che non era l’ansia la causa della tachicardia, ma mi hanno detto di continuare a prenderli, per dormire. Peccato che io non dorma da settimane. Ogni notte mi sveglio a causa degli incubi che faccio. Dormirò sì e no 4 ore. Convivo con un fantasma, quello della malattia.”
Questa è la storia che Giulia pubblica sul suo profilo social, un’infermiera di 30 anni che si è ammalata di Covid alla quale è stato poi diagnosticato il disturbo da stress post-traumatico.
Come intervenire sul disturbo da stress post-traumatico con la psicoterapia
È importante dunque, riconoscere e intervenire tempestivamente nella diagnosi e nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico, affinché la persona che ne soffre possa ritrovare il proprio equilibrio e la propria serenità. In tal senso queste testimonianze ci mostrano quanto intense possano essere le conseguenze di un evento traumatico, che ricordiamo, non è rappresentato solo da uno scenario di guerra o di pandemia, ma può essere ad esempio, un incidente stradale o una violenza fisica. Queste conseguenze si possono affrontare ed elaborare tramite un intervento di psicoterapia e con l’aiuto del proprio psicoterapeuta, per riprendere la propria quotidianità bruscamente interrotta dall’evento traumatico.
Marina Dei, Psicologa
[1] https://www.panorama.it/news/gli-incubi-dei-soldati-italiani/
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