Demenza e Alzheimer: distinguere i segni della depressione dall’apatia
Nel linguaggio comune, la depressione sembra essere descritta solo come un’intensa tristezza. La depressione può invece assumere molti volti: a volte può manifestarsi con disturbi del sonno, in altri casi con una prolungata irritabilità. Alcuni aspetti di noi possono renderci più sensibili ai cambi d’umore, ma col tempo è possibile riconoscerli. Tendenza al pianto, senso di colpa, isolamento ed affaticamento possono essere dei segnali da non trascurare. Una persona con Demenza può essere più esposta alla depressione a causa della propria condizione: la diagnosi stessa ed il riconoscere le proprie difficoltà possono portare sconforto. Alterazioni dell’umore possono essere anche delle caratteristiche legate al tipo di Demenza ma, nel caso si riconoscano i seguenti segni che possono essere indicatori di depressione, può essere utile contattare un professionista della salute:
- Cambiamenti del sonno (difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni);
- Mutamenti dell’appetito (perdita dell’appetito o alimentazione eccessiva);
- Cambiamenti del tono dell’umore;
- Senso di affaticamento (con o senza dolore);
- Perdita di interesse;
- Isolamento;
- Ritiro dalle attività sociali;
- Bassa autostima;
- Senso di disperazione;
- Senso di percepita inutilità;
Riconoscere i segni della depressione nella demenza
Valutare questi segnali con un esperto può aiutare nel riconoscere le cause e programmare un intervento. Distinguere la depressione dall’apatia ed il peso dei fattori in gioco può orientare le opzioni di trattamento. Un parere esperto può identificare le possibili cause modificabili legate ai cambi d’umore. Lo sviluppo della depressione può infatti dipendere dalle caratteristiche del tipo di Demenza e dalla fase. Trascurare questi segni può avere un impatto negativo sulla vita sia di chi si prende cura che della persona: sul lungo periodo altri possono evitare il contatto con la persona con Demenza, favorendo l’isolamento.
Intervenire sugli stili di vita
È possibile intervenire sulla depressione attraverso l’esercizio fisico e modificando gli stili di vita. Favorire il contatto con altri familiari e coltivare interessi e passioni possono essere accorgimenti utili. Il consulto con i professionisti può aiutare a stabilire un adeguato percorso terapeutico: si valuteranno i possibili approcci a seconda dei benefici e dei rischi. L’intervento farmacologico, su consiglio medico, sarebbe da intraprendere una volta che altre strategie non si sono dimostrate efficaci. Potrebbe essere necessario tentare più di un approccio per poter alleviare le difficoltà del nostro familiare. Qualsiasi sia la strada scelta, è importante non demordere: stare vicino attraverso gesti concreti può fare la differenza per il vostro caro.
Danilo Atripaldi, psicologo
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