Disturbo d’ansia nei bambini: alcuni consigli per i genitori e i tipi di intervento
L’ansia non è solo una cosa da grandi: tornando indietro con la memoria a quando eravamo bambini, alcuni di noi potrebbero ricordare esperienze di forte paura, preoccupazione o ansia. Nei bambini il disturbo ansioso si manifesta con preoccupazioni eccessive e incontrollabili rispetto a una grande quantità di eventi o attività quotidiane. Spesso il bambino sa di avere una forte preoccupazione per qualcosa ma non riesce a controllarsi e questo ha un impatto negativo sulla sua quotidianità.
Come si manifesta un disturbo d’ansia?
Come nell’adulto anche l’ansia nei bambini è caratterizzata da pensieri specifici, come ad esempio pensieri che riguardano il timore che accadano “cose brutte” alle persone care, o pensieri circa la paura di non farcela. Anche nei bambini l’ansia può trovare espressione attraverso il corpo sotto forma di sintomi somatici quali mal di testa, vomito, dolori addominali o agli arti, oppure si può osservare una riduzione della capacità di attenzione e la comparsa nel bambino di distrazione e svogliatezza.
Un carico eccessivo di ansia interferisce in molti aspetti della vita del bambino: dalla capacità di fare nuove amicizie, ai risultati scolastici, all’armonia familiare.
Nei bambini e negli adolescenti ansiosi può essere presente una tendenza al perfezionismo che genera uno stato di tensione. Esso può causare o un impegno eccessivo o in comportamenti di evitamento. Per cercare di alleviare le loro ansie sono spinti a ricercare costantemente rassicurazioni. Come ad esempio chiedere a un genitore di rivedere compiti a casa diverse volte, per assicurarsi che sia perfetto. Oppure assumono atteggiamenti controllanti sugli altri: ad esempio chiamando i genitori più volte al giorno, per assicurare che stiano bene. I bambini e i ragazzi vulnerabili all’ansia non riescono a tollerare l’incertezza e l’impossibilità di controllare tutte le possibili conseguenze degli eventi futuri. Quindi cercano di prevedere ogni possibile scenario ponendo tante domande all’adulto.
E se…
Sono alla continua ricerca di dettagli perché hanno bisogno di sapere che cosa potrebbe accadere loro in una determinata situazione. Le preoccupazioni non sono altro che pensieri riguardanti il possibile verificarsi di eventi futuri negativi. Solitamente si manifestano sotto forma di domande che iniziano con la formula “E se….”:
- E se il compito di Italiano andasse male? Potrei non riuscire mai a imparare queste cose. Tutti i miei amici si prenderanno gioco di me. Potrei non voler più andare a scuola. Se non andrò più a scuola sarò bocciato. Dovrò ripetere l’anno. Non avrò più i miei compagni di classe, dovrei trovare nuovi amici. E se nella nuova classe non mi accettassero? Sarò un fallimento!
- E se sbagliassi un esercizio? Il professore potrebbe dirmi che ho fatto un cattivo lavoro. E se lo dicesse davanti alla classe? Gli altri rideranno di me.
I sette consigli utili alla famiglia per gestire il disturbo d’ansia generalizzata del proprio figlio
Elenchiamo di seguito alcuni suggerimenti generali per aiutare il vostro bambino a far fronte al suo disturbo d’ansia generalizzata:
- Spiegate al bambino che cos’è l’ansia. Dare un nome a tutto quello che provano li tranquillizza. Diciamo a nostro figlio che l’ansia è un normale meccanismo utilizzato dal nostro corpo per segnalarci un pericolo. Non è pericolosa e nonostante sia qualcosa di eccessivamente “fastidioso”, ha una durata limitata nel tempo.
- Ascoltate e cercate di comprendere i suoi sentimenti. Provate a immedesimarvi in vostro figlio. Cercate di capire quali emozioni e che comportamenti mettereste in atto se viveste costantemente nella paura che qualcosa di terribile potrebbe succedere da un momento all’altro.
- Mantenete la calma. I bambini percepiscono le emozioni dei genitori e le utilizzano per valutare la pericolosità delle situazioni. Stare calmi li aiuterà a fare altrettanto.
E ancora
- Incoraggia il bambino a non richiedere rassicurazioni. Un buon modo di combattere l’ansia consiste nel far acquisire al bambino maggior confidenza con l’incertezza. In fondo non potete assicurare a vostro figlio che ciò che teme non si verificherà: che i compagni non lo prenderanno in giro per qualcosa o che la verifica andrà bene. Non possiamo saperlo neanche noi! Possiamo però comunicargli la nostra fiducia sul fatto che potrà affrontare e gestire la situazione con successo. Non potendosi basare sulle vostre rassicurazioni, i bambini e i ragazzi avranno così la possibilità di imparare nuove strategie per gestire l’ansia. Questo aumenterà il loro senso d’indipendenza e di competenza.
- Sviluppare un pensiero realistico. Aiutate il bambino o l’adolescente a trovare un modo per esaminare il contenuto dei suoi pensieri e per decidere in merito all’oggettiva pericolosità della situazione temuta.
- Favorire la partecipazione del bambino nelle attività. Evitare situazioni temute può essere molto efficace per ridurre l’ansia nel breve periodo. Ma a lungo termine ci impedisce di sperimentare la nostra capacità di farvi fronte. Il vostro bambino potrebbe voler evitare attività divertenti: come partecipare a una festa di compleanno o giocare in una squadra sportiva. Incoraggiatelo ad affrontare le sue paure, a partecipare a giochi, sport e nel fare nuove amicizie.
- Premiate gli sforzi. Premiate i piccoli risultati. Utilizzate, ad esempio, le occasioni in cui consegna un compito all’insegnante, chiedendovi solo una volta di controllarlo, per lodarlo e premiarlo.
Il trattamento del disturbo d’ansia generalizzata
Il trattamento d’elezione per il disturbo d’ansia generalizzata è la terapia cognitivo-comportamentale. La terapia con i bambini si avvale di diversi strumenti che una volta appresi e utilizzati con regolarità favoriscono il superamento del disturbo d’ansia ed evitano che si ripresenti in futuro.
Tra le tecniche utilizzate dagli psicoterapeuti
L’individuazione e la modificazione dei pensieri disfunzionali, ai bambini o ai ragazzi viene insegnato ad individuare i pensieri disfunzionali legati agli eventi temuti. Successivamente gli si insegnerà a valutare le situazioni con maggiore oggettività, in modo da poterle affrontare con pensieri più funzionali e realistici.
Le tecniche di rilassamento, secondo le preferenze e le caratteristiche dei singoli bambini o adolescenti, possono essere utilizzate diverse tecniche di rilassamento tra cui il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione diaframmatica, il training autogeno e il rilassamento per immagini. La letteratura scientifica supporta inoltre l’efficacia dell’utilizzo della mindfulness nei disturbi d’ansia in età evolutiva.
Parent training
E Il parent training, il coinvolgimento dei genitori nella terapia con i bambini è di fondamentale importanza. Il terapeuta insegnerà loro come rispondere alle richieste e ai comportamenti dei bambini o dei ragazzi, in modo da non rinforzare le loro paure e di conseguenza il disturbo. Ricercate quindi l’aiuto di uno Psicoterapeuta se pensate che vostro figlio possa avere un problema di eccessiva ansia, sarà il professionista ad utilizzare la tecnica migliore per il vostro bambino.
Dott.ssa Noemi Guasco
Psicologa, Psicoterapeuta in formazione
Seguici sui nostri social