martedì, Dicembre 3, 2024
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Autismo: sfide e difficoltà di un bambino nell’ambiente scolastico

Il ruolo della scuola per i bambini e i ragazzi con autismo è molto importante, l’ambiente scolastico può rivelarsi estremamente complesso e presentare diverse difficoltà. Nella gestione di queste sfide insegnanti e compagni, riconoscendo le necessità di un alunno o un compagno con una neurodiversità, possono agire insieme sul benessere globale del gruppo classe.

Il disturbo dello spettro dell’autismo compromette il funzionamento personale, sociale e anche scolastico del bambino. La prevalenza dell’autismo nelle scuole italiane è in crescita e ad oggi si aggira intorno all’1%, secondo l’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio dei Disturbi dello Spettro Autistico.

In questo scenario, la scuola ricopre un ruolo fondamentale e spesso decisivo, considerando che il bambino trascorre gran parte del suo tempo nell’ambiente scolastico.

L’autismo compare infatti nei primi anni di vita e gli insegnanti, soprattutto nella scuola dell’infanzia, possono essere i primi a notare comportamenti che si discostano dallo sviluppo tipico. Ad esempio:

  • difficoltà nel mantenere il contatto visivo
  • tendenza a svolgere attività e giochi solitari
  • difficoltà nella comunicazione e nell’interazione con gli adulti e con i pari.

Inoltre, il contesto scolastico è molto complesso, caratterizzato da tanti stimoli difficili da controllare e possibili imprevisti. Questi potrebbero stravolgere le routine del bambino autistico e provocare crisi comportamentali.

Quali difficoltà si possono incontrare a scuola?

La presenza di un bambino con autismo è un valore aggiuntivo per l’intera classe, sebbene le caratteristiche del disturbo possano generare difficoltà ardue da gestire.

A causa del deficit della comunicazione e dell’interazione sociale il bambino potrebbe avere problemi ad esprimere i propri bisogni, a sostenere una conversazione con i pari, a stabilire una relazione con i compagni di classe e con gli insegnanti.

Anche la difficoltà nel condividere interessi, emozioni e giochi di immaginazione può rendere difficile l’integrazione del bambino nel gruppo classe.

Spesso, il bambino autistico sembra assorbito dall’interesse per un oggetto o parte di esso. Per esempio, potrebbe utilizzare la penna per mettere in atto stereotipie motorie piuttosto che per scrivere e dare poca attenzione agli scambi sociali. Infatti, un’altra peculiarità dell’autismo riguarda comportamenti, interessi o attività ristretti e ripetitivi.

Il bambino o il ragazzo può mettere in atto dei movimenti ripetitivi o basati su routine molto rigide e fare fatica ad adattare il comportamento all’ambiente in cui si trova.

Inoltre, la rigidità comportamentale e di pensiero può essere causa di disagio di fronte a piccoli cambiamenti, a cui può reagire in modo inadeguato al contesto, anche a causa delle limitate abilità comunicative.

Abbiamo visto che la scuola può essere fonte di stress e difficoltà per i bambini con autismo. Esistono però interventi mirati per aiutarli nella gestione dell’ambiente e delle peculiari attività scolastiche. Nell’articolo del 25 novembre vedremo quali sono e in che modo possono rivelarsi utili. 

Dott.ssa Olimpia Riccio, psicologa e terapista ABA

 


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