Dipendenza affettiva: il tema dei rapporti amorosi in psicoterapia
Oggi per la rubrica “Dalla Teoria alla Realtà” del nostro progetto TAM TAM Psicoterapia sociale affrontiamo un tema complesso come la dipendenza affettiva: non è facile riconoscere un rapporto non sano che potrebbe mettere in pericolo il proprio benessere psicologico e fisico. Questo, però, è il primo passo per uscire da una relazione tossica. E’ molto difficile farlo da soli o con l’aiuto di amici e parenti, che non sempre hanno gli strumenti adatti per gestire determinate situazioni. In questo senso la psicoterapia sicuramente può essere utile per iniziare a decostruire l’idea di un amore che non libera, ma crea dipendenze dannose per noi stessi e chi ci sta intorno. Vediamo insieme come l’amore, nell’esperienza quotidiana, entra negli studi di psicoterapia.
Come riconoscere la dipendenza affettiva
Spesso, uno degli argomenti principali che viene trattato in terapia è l’amore. L’amore è un sentimento vissuto da ogni persona, è il motore del mondo, un motore che, però, se non visionato può recare danni marcati che mettono in pericolo l’equilibrio della propria vita. A tal proposito, quando l’amore si trasforma in ossessione che invade la mente e procura dolore, non parliamo più d’amore ma di dipendenza affettiva. Il concetto di dipendenza è complesso, generalmente, tale parola viene utilizzata in modo scorretto per indicare un forte legame; ad esempio: sono dipendente dalla cioccolata, non riesco a staccarmi da e così via. In realtà, questa parola ha un peso molto importante, indica l’incapacità di una persona di avere controllo sulle sue azioni, di non riuscire a porre un freno, di aver perso l’equilibrio.
La dipendenza affettiva può essere considerata come uno stato patologico in cui il rapporto con il partner viene vissuto come una condizione unica, indispensabile per la propria esistenza. Viene attribuito al proprio compagno/a un’importanza e un valore inestimabile, tanto da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. Il terrore più grande è quello di perdere il partner. Tale meccanismo rientra nella condizione relazionale negativa, in cui il principio è l’assenza di reciprocità nella vita affettiva che comporta malessere psicologico.
Da una seduta di psicoterapia
La paziente è una ragazza di 25 anni, mi racconta che da 3 anni vive una relazione di dipendenza affettiva. E’ consapevole di vivere un rapporto non sano: ” è per questo che sono qui, voglio salvarmi”. La relazione è caratterizzata da continue separazioni e riprese, le separazioni sono precedute da momenti di umiliazione, di violenza fisica e psicologica. A. si sente frantumata, invasa dalla paura di non essere abbastanza, di non valere niente. Sarà sempre il suo compagno a lasciarla e, puntualmente, quando fa ritorno non è in grado di dirgli di no.
Chi soffre di dipendenza affettiva ha un forte bisogno di legame nel confronti di una persona dalla quale dipende in modo esclusivo e sulla quale riserva la maggior parte del suo tempo e delle sue energie. Soffrire di love addiction comporta il doversi confrontare con una bassa autostima e il bisogno di protezione. Queste sono alimentate da credenze secondo cui, la propria serenità, dipende dalla relazione di coppia.
Ma quali sono le cause della dipendenza affettiva?
E’ significativa la storia di vita della persona, la propria infanzia e della relazione che ha instaurato con la persona che si è presa cura di sé. Spesso, durante l’infanzia, quando ci si è sentiti di non essere degni d’amore o che i propri bisogni non siano importanti, si può sviluppare nella crescita, la dipendenza affettiva verso il partner. La dipendenza affettiva, come ogni tipo di dipendenza, può causare difficoltà psicologiche e pertanto, diventa importante intervenire tramite un servizio di psicoterapia.
Superare la dipendenza comporta l’attraversare un processo complesso che richiede tempo e cura. Attraverso l’ascolto del terapeuta, la persona può, innanzitutto, riconoscere la propria dipendenza; acquisire consapevolezza delle conseguenze che essa ha prodotto e la volontà di intraprendere un processo di cambiamento. L’obiettivo terapeutico sarà legato a quello di porre fine alla relazione disfunzionale e gestire l’astinenza. La consapevolezza del disturbo, delle sue dinamiche e dei circoli viziosi che si instaurano rappresenta il passo decisivo del percorso terapeutico. Il paziente sarà accompagnato a riconoscere i meccanismi della dipendenza e ciò diventerà fondamentale per capire come gestire eventuali ricadute.
Per un ulteriore approfondimento su dipendenza affettiva e psicoterapia, sull’importanza di riconoscere i rapporti tossici, su come l’aiuto di un professionista può essere un valido supporto per chi vive una situazione simile, vi invitiamo a guardare il nostro video dedicato su Youtube.
Laura Giampaglia, psicologa clinica
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