Autismo: le storie sociali come strumento per promuovere nuove abilità
Nell’articolo precedente abbiamo definito l’Autismo ad alto funzionamento e anticipato come le Storie sociali possano essere uno strumento di supporto per promuovere le abilità relazionali; in particolare, possiamo utilizzare le Storie sociali per “preparare” la persona ad “affrontare” e ad adattarsi a situazioni e contesti nuovi o sconosciuti.
Che cos’è una Storia sociale?
Una Storia sociale è un testo che descrive accuratamente un contesto, un’abilità o un concetto, e lo fa seguendo criteri precisi; il suo obiettivo è fornire informazioni accurate, che consentano una migliore comprensione degli eventi.
La storia è scritta dal team che segue la persona (terapista, genitori, insegnanti); il destinatario è spesso un bambino, adolescente o adulto con autismo.
Ogni Storia sociale è scritta “su misura” per il destinatario, in base all’età, alle capacità di attenzione, agli interessi. Per esempio, per un bimbo piccolo si prediligono storie brevi; illustrazioni, disegni e fotografie possono aiutare alcune persone nella comprensione o distrarne altre.
Il “tono” della Storia sociale è paziente, rassicurante e preciso; la Storia è scritta in prima o terza persona e risponde a domande rilevanti:
- Dove? – descrive il contesto
- Quando? – descrive il tempo
- Chi? – definisce le persone coinvolte
- Cosa? – fornisce le informazioni e le nozioni
- Come? – definisce i comportamenti
- Perché? – spiega le motivazioni
Come utilizzare le Storie sociali
È molto importante proporre la Storia sociale in un contesto confortevole e con un atteggiamento positivo; il destinatario non deve mai percepire la Storia come un’imposizione, né essa deve essere presentata in seguito a un comportamento inadeguato. Le letture devono essere abbastanza frequenti e molta creatività può essere applicata per favorirne la comprensione e aiutare nell’applicazione (per esempio, creare una presentazione PowerPoint, un cartellone, un collage di foto…).
Quando la Storia è stata introdotta, è fondamentale:
- Prestare attenzione alle risposte del destinatario e verificare che ne abbia compreso il significato e non lo abbia frainteso;
- Monitorare gli effetti della storia e i cambiamenti nel comportamento del destinatario.
Una storia tira l’altra: è importante organizzare un raccoglitore per tenerle in ordine, per tenere traccia degli argomenti e per modificare e aggiornare Storie già trattate.
Alcune Storie possono essere “riciclate”: una Storia che aveva l’obiettivo di insegnare una nuova abilità può essere successivamente utilizzata per rinforzarne l’acquisizione e lodarne la padronanza.
I nostri bimbi e ragazzi si trovano spesso ad affrontare eventi e situazioni nuove; talvolta non comprendono alcune dinamiche che sono parte integrante della vita di tutti, come l’imprevisto; anche un cambiamento nelle routine quotidiane, come la fine della scuola e l’inizio delle vacanze estive può scatenare disagio.
Valutate le caratteristiche e il funzionamento della persona, le Storie sociali possono essere un utile strumento per la comprensione degli eventi e l’acquisizione di abilità.
Nella pratica, abbiamo utilizzato le Storie sociali per affrontare numerose tematiche, come: intervento odontoiatrico, Prima Comunione, comportamento da adottare a tavola o attraversando la strada, cambiamento e imprevisto.
Dott.ssa Maria Antignano, Psicologa e Analista del comportamento BCBA
Bibliografia: Il nuovo libro delle storie sociali di Carol Gray, Ed. Erickson
Seguici sui nostri social
\